𝘿𝙞𝙚𝙩𝙧𝙤 𝙖𝙙 𝙤𝙜𝙣𝙞 𝙩𝙚𝙧𝙖𝙥𝙚𝙪𝙩𝙖 𝙘’𝙚̀ 𝙪𝙣’𝙚𝙨𝙨𝙚𝙧𝙚 𝙪𝙢𝙖𝙣𝙤.
Ammettere a se stessi di avere dei l 𝗹𝗶𝗺𝗶𝘁𝗶 è una grande conquista.
Personalmente ho sempre creduto di essere perfetta (𝘥𝘦𝘯𝘵𝘳𝘰), ho sempre avuto la convinzione di agire e di pensare correttamente e sempre a favore del bene degli altri, molte volte 𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗮𝗻𝗱𝗼𝗺𝗶 𝗱𝗶 𝗺𝗲, del mio sentire. 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘥𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪𝘤𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘦̀ 𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘵𝘳𝘪𝘤𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘦𝘳𝘳𝘰𝘳𝘦.
𝗡𝗼𝗶 𝘁𝗲𝗿𝗮𝗽𝗲𝘂𝘁𝗶 𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘂𝗻 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲 𝗱𝗼𝗻𝗼: quello di aiutare gli altri nel viaggio della scoperta di se stessi.
In questa giornata strana e piena di nuvole ho avuto modo di dialogare insieme ad un caro amico (non ho utilizzato la parola 𝗱𝗶𝗮𝗹𝗼𝗴𝗼 in maniera casuale poiché, 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗮𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗿𝗼𝗹𝗮, riusciamo a confrontarci, esprimere sentimenti, emozioni..) Questo è stato uno di quei dialoghi che ti prendono un pò a sberle.
Il mio amico mi ha fatto notare che 𝗱𝗶𝗲𝘁𝗿𝗼 𝗮𝗱 𝘂𝗻 𝘁𝗲𝗿𝗮𝗽𝗲𝘂𝘁𝗮 𝗰’𝗲̀ 𝘂𝗻 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗺𝗮𝗻𝗼 ed ogni tanto vale la pena di ricordarsene. Anzi, varrebbe la pena ricordarlo sempre.
Accettiamoci così come siamo, degli splendidi esseri 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗿𝗳𝗲𝘁𝘁𝗶: tale imperfezione è quella che ci rende unici.
𝘌 𝘯𝘰𝘯 𝘥𝘰𝘷𝘳𝘦𝘮𝘮𝘰 𝘢𝘷𝘦𝘳 𝘱𝘢𝘶𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘴𝘣𝘢𝘨𝘭𝘪𝘢𝘳𝘦, anzi. Grazie all’errore ci è data la possibilità di comprendere e 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮𝗿𝗲.
Il ruolo degli altri, 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘨𝘪𝘰𝘤𝘰 𝘥𝘪 𝘴𝘱𝘦𝘤𝘤𝘩𝘪, è fondamentale perché ci fa vedere fuori quello che vive dentro di noi. Anche oggi posso ritenermi fortunata.
𝗔𝘁𝘁𝗿𝗮𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗹 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗲̀ 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲, è necessario avere tanta fiducia, la stessa che viene riposta nelle nostre mani.
𝘍𝘪𝘥𝘶𝘤𝘪𝘢 𝘯𝘦𝘭 𝘤𝘢𝘮𝘣𝘪𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰, 𝘮𝘢 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘷𝘦 𝘯𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘭𝘦𝘳𝘰̀ 𝘱𝘰𝘪…